by TheGreyMaster » Tue Jul 31, 2012 11:38 am
Ragazzi però non è detto che evoluzioni in ambito sonoro debbano esserci nel giro di 10 anni...la nascita ed il rapido sviluppo delle nuove tecnologie ci ha mal abituato, in tal senso...insomma, voglio dire che quando il clavicembalo è stato inventato, sono passati secoli (!) prima di arrivare al piano...il fatto che via via venissero creati strumenti con nuove possibilità espressive ha dato modo alla musica ed al musicista di evolversi, ma gli strumenti si sono evoluti anche perchè c' era un bisogno artistico che chiedeva un' evoluzione...i concetti sono strettamente legati. Io credo che innovazioni in campo musicali ci saranno, saranno possibili...è così da sempre...ma non saranno così rapide ed evidenti, da un giorno all' altro. Non lo sono mai state. Poi certo, ci potranno sempre essere artisti più o meno innovativi, ma sarà dovuto per lo più al concetto, allo stile, più che alla mera tecnologia. Per farla breve, penso che ancora oggi si possa essere molto più innvoativi con un clavicembalo che con una kronos, se si vuole...il che significa che, comunque sia, il musicista è il vero fulcro della mia attenzione, non la tecnologia a sua disposizione (che ovviamente piò essere comunque importantissima e di grande aiuto, non fraintendetemi...).
Visto che al centro dell' argomento c' erano i DT, vediamo un po'...secondo me possono essere, in ambito rock, l' esempio perfetto per il concetto che volevo esprimere: I primi Dream avevano nel paro tastiere strumenti digitali di quell' epoca, con molti limiti, rispetto a ciò che il digitale è oggi...Kevin Moore, pur non avendo inventato nulla di totalmente nuovo (musicalemtne parlando), aveva uno stile molto particolare e riconoscibile e grande gusto per arrangiamenti ed atmosfere...di fatto i DT suonano freschi e innovativi...ed è il successo! Con Derek abbiamo una macchina digitale molto più performante, unita a sound più vintage (organo) e, complice il produttore, abbiamo come risultato (ma dovuto anche agli altri strumenti ed all' arrangiamento generale dei brani) uno stile ed un sound molto evocativo, più digeribile dalle masse e meno "cerebrale" (secondo me di gran gusto, comunque).
Arriviamo al capitolo Jordan: io lo reputo, stilisticamente, il più old school dei tre tatieristi...probabilmente il più tecnico, a livello pianistico, sicuramente quello che ne mostra di più e ne fa una sua caratteristica (in buona parte, vincente...) Jordan viene dalla scuola di Wakeman, lo si sente chiaramente...ha solo estremizzato il lato tecnico e ha a disposizione una varietà di strumenti mostruosa (in studio usa veramente TUTTO, dai primi synth analogici a tutti i migliori vst passando per tutte le ammiraglie digitali di qualsiasi marchio) che usa però principalmente come fonte sonora, con la quale interagisce "pianisticamente"...in linea di massima si comporta come un pianista a cui viene cambiato il timbro del piano (probabilmente troppe volte) e le poche volte che si occupa di creare atmosfere non fa veramente niente di sconvolgente...è tutto molto standard, anche se a massimi livelli....
Questo secondo me dimostra che è il musicista che fa il 90% della differenza, non lo strumento! Nei DT come in ogni altro contesto.